mercoledì 5 agosto 2015

il punto prima delle ferie

La polemica che si sta sviluppando in questi giorni intorno alla mancanza di professionalità e di collaborazione istituzionale da parti di molti componenti della maggioranza guidata dal sindaco Vaccher rappresenta l'ennesimo nodo che viene al pettine dopo due anni dall'insediamento di questa Amministrazione.

Prima della pausa estiva abbiamo assistito all'approvazione di un Bilancio Previsionale dai toni grigi, senza ombre particolari, ma contemporaneamente senza progetti per i prossimo anni, come del resto siamo già stati abituati. Dietro la scusa del Patto di Stabilità, e dei vincoli di bilancio, sembrano non esserci progetti per Fiume Veneto.

I veri problemi dei cittadini -nonostante gli strombazzati 10-20 euro di TASI in meno a famiglia- continuano a rimanere irrisolti e a non voler essere condivisi con le opposizioni, che a volte (spesso) sono pronte a collaborare con la maggioranza, per il bene della comunità.
Opposizioni che rappresentano più della maggioranza numerica dei cittadini di Fiume e che hanno sempre presentato progetti, mozioni e iniziative molto concrete e meditate, il più delle volte cassate senza motivazioni, all'insegna del "tanto abbiamo già deciso".

Non è così che noi intendiamo la politica... men che meno l'amministrazione locale, quella che dovrebbe essere la più vicina ai cittadini, ai loro bisogni e la più attenta alle loro aspettative per il futuro.

lunedì 3 agosto 2015

la politica approssimata (per difetto)

La giunta Vaccher, un pò per inesperienza, un pò per scarsa attenzione, un pò per non far troppa fatica, ha spesso lavorato con precario rispetto delle regole e del rispetto istituzionale: una variante di PRG da approvare senza che fosse stata pubblicata nell’Albo Pretorio, una conferenza dei capigruppo senza che alcuno si occupasse di verbalizzare, le email inviate in colpevole ritardo o mai giunte, l'incapacità di collaborare anche solo per una concordare una data in cui riunire una Commissione,... insomma una prassi che ha generato molti piccoli attriti e sgarbi nei mesi passati, ma questa volta il fatto è grave, essendo stati calpestati i diritti di controllo propri dell'opposizione democratica.

LA COMMISSIONE NON CONVOCATA
Il fatto è semplice. Il 22 luglio tutti e 8 i consiglieri di minoranza hanno chiesto la convocazione della commissione urbanistica, a cui invitare anche il dirigente scolastico e l’associazione genitori, per verificare che i tempi di realizzazione dei lavori alle scuole elementari di Fiume fossero rispettati e che non si debba iniziare il prossimo anno scolastico col cantiere ancora attivo. 
Il regolamento prevede che la commissione venga quindi convocata entro 10 giorni. La giunta convoca la commissione per il 27 luglio, senza che le nostre richieste siano messe nell’ordine del giorno. Pensando a una semplice svista chiedo personalmente al Presidente di commissione sig. Rosalen di integrare l’OdG e per tutta risposta ci viene detto che il tema "scuola elementare" verrà trattato il 6 agosto, senza per altro indicare e senza spiegare se OdG di agosto preveda il dibattito sulle scuole. 
Per quale motivo si ritarda quando la richiesta poteva essere esaudita immediatamente, e si aspetta invece che la maggior parte delle persone se ne vada in ferie??? 
Come diceva il divo Giulio (Andreotti): a pensar male si fa peccato, ma quasi sempre si indovina. Pertanto in quali cattive acqua stanno navigando Giunta, Progettisti e Impresa? Cosa c'è da nascondere alle Opposizioni curiose o ai genitori o ai cittadini attenti?
Preoccupati, tre diversi consiglieri (Cieol, Crestan e Padoani) chiedono ognuno autonomamente il rispetto del Regolamento e l’immediata convocazione della commissione. 
Sindaco e consigliere sig. Rosalen non hanno avuto nemmeno la cortesia di rispondere. "Beh – ci siamo detti – se non vogliono rispondere a noi, risponderanno alla Regione". E così abbiamo inoltrato formale protesta a Trieste. Per fortuna (di tutti) gli uffici della regione sono solleciti e hanno già chiesto chiarimenti al Sindaco.

CLAMOROSA PROTESTA IN CONSIGLIO
L’arroganza di questo comportamento lede in maniera grave il diritto dei Consiglieri di poter convocare le commissioni quando si ritenga necessario, ma soprattutto così facendo