venerdì 5 giugno 2015

terra bruciata

Ieri la Giunta Regionale ha deliberato sui confini delle 18 nuove UTI e in (ex) provincia di Pordenone l'unico Comune a non vedere accolte le sue richieste di inclusione in una UTI diversa da quella coincidente con l'Ambito è stato... rullo di tamburi... FIUME VENETO!

Molti si stanno chiedendo cosa avremo mai fatto di male per non essere riusciti a convincere la Giunta Regionale a includerci nell'UTI del Noncello, come richiesto in una zoppicante e stramba delibera a firma del Sincaco Vaccher (del tipo "vogliamo entrare nella grande UTI unica e -se proprio non si può- ci va bene anche andare con Pordenone..."), impallinata poi dalle opposizioni unite con una lettera diretta alla presidente Serracchiani.

Si preannuncia una estate calda per l'Amministrazione Fiumana che aveva puntato tutte le sue attenzioni sul conurbamento di Pordenone, sperando-pensando-programmando di diventarne satellite a tutti gli effetti, ma che oggi come oggi (mancano ancora 2 passi formali alla conferma dei confini delle UTI) si ritrova unica inascoltata della provincia.

Quello che ci sta più preoccupando in queste ore come opposizione che fin da subito si era dichiarata, certamente con dei legittimi interrogativi sul futuro assetto, comunque allineata alle scelte della Giunta Serracchiani, riguarda il possibile logoramento dei rapporti con le altre Amministrazioni dell'UTI del Sile.

Un logoramento causato dalle parole dette e ripetute più volte di fronte a politici, tecnici
e cittadini dal giovane sindaco Vaccher a sottolineare più i malfunzionamenti o gli scarsi risultati delle sinergie tra Comuni attualmente in vigore (ambito, distretto, pianificazione, informatica, personale,...) che il valore e i margini di miglioramento degli stessi in un ottica di sinergie future (vedi ora le UTI).

Non stiamo infantilmente gioendo di questa bocciatura, ma stiamo ribadendo che il percorso scelto in solitaria dalla maggioranza (che -se non lo ricordate- è stata votata da poco più del 20% dei cittadini di Fiume Veneto) contro le opinioni di tutte le opposizioni è stato sbagliato, non condiviso, non adeguatamente motivato o non condiviso da chi la legge la ha costruita e difesa. Probabilmente questo percorso palesemente orientato verso la "grande città" potrebbe essere da ieri lesivo nei rapporti con i nostri futuri (scomodi) compagni di UTI?

Staremo a vedere cosa accadrà nelle prossime settimane, confidando e lavorando affinchè, almeno questa volta, in una la nostra Giunta persegua una politica più attenta e meditata.

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