mercoledì 5 marzo 2014

pinocchio e i due carabinieri

Confesso che quando ho letto la notizia, apparsa nei giorni scorsi sui quotidiani locali, mi è subito venuta alla mente l'immagine della storia di Collodi, e con l'immagine ottocentesca e datata, anche le sue premesse e conseguenze. In quel caso poi, tutto è andato a buon fine e il burattino è diventato un bravo ragazzetto.

In realtà la notizia è sconcertante. Arrivare a dare ai Carabinieri di paese il ruolo di estremi armati educatori di adolescenti e bambini scatenati è una delle ultime spiagge (l'ultima sarà il riformatorio?)

Eppure è così. Anche in un paesotto del Nordest, spossato dalla crisi delle imprese, da un mix culturale forzato e mal governato, da una politica che per anni ha investito più denaro nelle sagre che nel welfare locale, ora le gocce stanno facendo traboccare un vaso già pieno.

Ci scrive un genitore preoccupato, ma non sorpreso dai fatti di questi ultimi giorni:
"... scrivo in quanto a conoscenza del problema (mia figlia è in 3a media): si può riassumere il fatto con il proverbio "a mali estremi, estremi rimedi". Quando le famiglie non sono in grado di avere autorità sui propri figli è giocoforza ricorrere ad autorità superiori, che non possono essere i docenti in quanto detentori della sola autorità che gli viene trasferita dalla famiglia, una famiglia che spesso di autorità non ne ha più agli occhi dei figli.

A livello di rappresentanti dei genitori (io lo sono), da due anni cerchiamo di
far aprire gli occhi a genitori ed educatori, che non vogliono vedere i problemi reali.
Fosse stato per me i Carabinieri dovevano essere chiamati già da molto tempo.
Fosse stato per me dovevano essere date punizioni esemplari ben prima di adesso (si sarebbero forse evitate spiacevoli vicende).
L'unica stonatura è dichiarare che la situazione non è preoccupante: è molto preoccupante!!!
Consiglio a chi ha figli alle medie di seguire costantemente e approfonditamente la vita scolastica del proprio figlio/a (facebook, what's up, foto con cellulari, abbigliamento ed atteggiamento provocante, autolesionismo, bullismo, perfino stupido razzismo)."
Dalla parte opposta, c'è anche chi la pensa diversamente e vede quella dei Carabinieri una soluzione meramente "estetica", che non serve a risolvere il problema, ma solo a frenare le sue manifestazioni, e solo nel momento della loro saltuaria presenza.

Il problema è molto complesso (come tutti quelli che riguardano l'uomo), e forse non ha soluzione se il coinvolgimento delle competenze avviene solo a livello locale. Il disagio giovanile e il difficile stato "dell'educazione" a tutti i livelli è un problema che non possiamo continuare a sottovalutare o considerare come una sconfitta già ben acquisita.

Non ci sono mele marce da allontanare o punizioni esemplari che raddrizzino situazioni, sarebbero solo palliativi, rimedi estemporanei da prima pagina. Probabilmente sarebbe ora di decidere di concentrare veramente l'attenzione anche sui giovani, vedendo in essi la società del futuro.

La politica opera per priorità: economia, lavoro, finanza, patrimoni, anziani, malati, giustizia,... e da ultimi i giovani, che -nella mente del politico- probabilmente sono quelli che si adattano meglio ai disastri di questo periodo... e al massimo possono sempre andare all'Estero se proprio vogliono realizzarsi!

Se mai l'educazione e la cura dei giovani sarà una priorità, mai avremo una società positiva, che riesca a trasformare i normali problemi in opportunità di crescita.

A questo proposito, il Circolo PD di Fiume Veneto il 27 marzo prossimo inizierà una operazione di ascolto e conoscenza del tessuto sociale locale, a partire dall'esperienza dell'OSSERVATORIO SOCIALE del Comune di Casarsa.

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